Il progetto

Il progetto Grigio del Casentino® nasce da una grande amicizia e da un amore profondo per il buon cibo. Per noi (Massi, Manila e Paolo), che ci conosciamo da una vita, è sempre stato importante trovare il valore di ogni azione, compiere scelte di senso profondo. E il cibo che decidiamo di mangiare è una delle scelte più importanti che facciamo ogni giorno.

Tutti i nostri prodotti nascono come espressione di un modo antico e al contempo estremamente contemporaneo di concepire la carne: sana, di qualità, etica, gustosa, in tutte le sue declinazioni, ovvero fresca, cotta e stagionata. 

I nostri maiali di Grigio nascono, sono allevati, macellati e lavorati in Casentino, in un chilometro cortissimo che abbiamo potuto garantire grazie a una rete di allevatori locali a cui affidiamo i nostri maialini affinché li crescano in numeri sempre contenuti. Essere legati a un territorio significa anche agire in modo virtuoso affinché le risorse collaborino in sinergia.

L’anima di questo progetto è Massimiliano, per tutti Massi. Fa il macellaio da sempre, già da bambino, quando aiutava i suoi nonni durante la macellazione del maiale. La memoria dei sapori di un tempo ha ispirato ogni nostra scelta: ritrovarli, preservarli e assicurarli alle generazioni future.

Ecco perché nel nostro logo c’è un maialino disegnato da una bambina. È la visione che Cassia, figlia di Massi e Manila, ha sempre avuto dei maiali allevati e macellati dal babbo. Un maiale che sorride, semplice, beato. Perché sì, si può produrre carne senza rompere gli equilibri della natura.

Esiste una felicità sincera che viene dalle cose semplici della vita, quelle che non ci sono scorciatoie per ottenerle e che sono le più nobili. Noi l’abbiamo cercata in pochi ingredienti, tutti naturali e nell’uso di quante più parti dei nostri maiali. Il non spreco deve essere fonte di gioia e di orgoglio. L’alta qualità è l’obiettivo più importante, prima per noi, e poi per chiunque voglia condividere questa visione di cibo.

Ma c’è gioia anche nel sentirsi liberi da una tendenza dominante, quella della produzione forzata, della iper produttività che non serve, che rovina la varietà di sapori e omologa in maniera triste. La carne buona è quella che viene consumata con moderazione, è quella che si porta dietro una serie di comportamenti morali sia per chi la mangia, ma soprattutto per chi la produce. La carne di maiale può essere nobile tanto quanto il manzo e può offrire gusti immaginabili.

Mangiamo la ciccia di maiale che è una bestia preziosa, che ci dà tanto e soprattutto è super gustosa. Mangiamola con consapevolezza, pensando che ogni maiale deve essere utilizzato al massimo. Un maiale allevato solo per fare due prosciutti, non si può concepire. Diamo tempo alla natura, non la forziamo, ci ripagherà di una bontà sincera.