Se dovessimo usare una sola frase per raccontare tutti i nostri principi diremmo proprio “del maiale non si butta via nulla”. Se potessimo aggiungere qualcosa in più diremmo invece “i nostri maiali sono allevati in modo tale che sprecare anche un solo grammo della loro carne sarebbe un vero peccato”.
I nostri animali vivono allo stato semibrado nei boschi del Casentino, dove si nutrono dei frutti della terra. Non utilizziamo antibiotici né ormoni per farli crescere più in fretta e rispettiamo i tempi della natura. Ecco perché tutta la carne del Grigio del Casentino® è buonissima, sana e genuina.
Già questo sarebbe un motivo più che sufficiente per non sprecarla ma le questioni, in realtà, sono due. La prima riguarda l’etica, la seconda il gusto. Vediamole meglio.
Chi acquista al supermercato difficilmente pensa alla vita del singolo animale quando mette nel carrello la bistecca o la salsiccia.
La carne, per il grande pubblico, è un bene di consumo come un altro, un articolo che si può produrre in serie senza fare troppe storie. Ecco, per noi è esattamente il contrario. Siamo i primi a dire che il consumo di carne deve essere moderato, sostenibile e consapevole.
Il benessere animale per noi è sacro e ogni maiale deve vivere bene, nel pieno rispetto della sua natura e dei suoi istinti. I nostri maiali sono liberi di grufolare nel fango, scavare alla ricerca di radici e sdraiarsi al sole. Sono maiali che vivono da maiali.
Pensare di macellare questi animali per ricavarne due prosciutti e buttare via il resto è inconcepibile. La carne è un dono prezioso, che non possiamo sprecare. È questione di rispetto per l’animale e per il tempo che gli abbiamo dedicato.
Ai tempi dei nostri nonni, tutti gli allevamenti erano sostenibili. Si ammazzavano solo i maiali che servivano e si consumava tutta la carne, perché sprecarla, semplicemente, non era una possibilità. Come abbiamo visto nel nostro articolo sugli scarti, era anche una questione di necessità.
Anche le parti meno nobili venivano recuperate e valorizzate con sapienza e attenzione. È davvero il caso di dirlo, dal bisogno è nata l’eccellenza. Frattaglie e quinto quarto hanno dato vita ad alcuni dei salumi artigianali più buoni che possiate assaggiare. E questo ci porta al secondo punto.
Del maiale non si butta via nulla perché dobbiamo rispettare l’animale e tutta la sua carne, ma anche perché sarebbe da pazzi sprecare una tale bontà.
Come abbiamo già detto, la genetica perfetta, l’allevamento semibrado, l’alimentazione naturale e la lavorazione artigianale sono ingredienti preziosi dei prodotti Grigio del Casentino®. Con un animale allevato e lavorato in questo modo, non esistono scarti, solo tagli da riscoprire.
Anche parlare di tagli nobili e tagli poveri ha poco senso. Chi ancora sostiene che ci siano parti di serie A e parti di serie B evidentemente non ha mai assaggiato la nostra capaccia o il nostro sambudello, fatti proprio con gli scarti.
Siamo orgogliosi di proporre prodotti non comuni, che qualcuno magari ancora nemmeno conosce. Vogliamo proporre una carne buona, che per noi significa anche sana, etica e sostenibile, e riportare in vita i sapori di un tempo e i gusti sinceri delle cose semplici e fatte bene.
Per farlo, dobbiamo allontanarci dalla tendenza dominante, dalla produzione forzata e dall’omologazione dei sapori per ritornare alla filiera corta, all’allevamento semibrado, alle ricette antiche e a una visione davvero rispettosa dell’animale e di tutta la carne che può darci.
Adesso non abbiamo più il bisogno di recuperare tutta la carne, ma continuiamo a farlo per passione. Lavoriamo con etica e responsabilità e portiamo avanti un progetto che si fonda proprio su questi valori. Del nostro maiale davvero non si butta via nulla, perché nulla è da buttare ma tutto può trasformarsi in un’esperienza di gusto con le giuste lavorazioni.
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